martedì 20 marzo 2012

lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(P. Neruda)


Credo che questa più che mai sia la poesia più adatta ad ognuno di noi, io la porto sempre con me in un foglio di carta , ormai stropicciato e umido dentro il mio portafoglio. Mi rispecchia, mi descrive.
Quando ho toccato il fondo, con i miei 36 kg ero felice, nonostante mi dicessero 'stai x morire' e adesso lo rifarei, ....prendo psicofarmaci, da allora...ma xagosto voglio essere xfetta. Non ricordo quale sia il numero della MIA PERFEZIONE, ma da qst mattina lotterò affinchè possa arrivarci.
Non voglio però morire d'apatia, di voglia di non fare, di stanchezza e di tutto il resto che si chiama MALATTIA.
Io sono iperattiva di MIO, sono una che spacca di continuo che si ubriaca, che si sballa con tutto quel ke può fare.
.... Non voglio dedicare tutta la mia vita alla mia malattia, ma neanche voglio dimenticarla.... io voglio ubriacarmi costantemente, voglio spaccare e non avere battiti da controllare,voglio respirare follia, e gioia da ogni parte.
Voglio farmi male, soffrire e provare emozioni estreme... perchè sono convinta che...PROPRIO DA QUESTE PROFONDE FERITE USCIRANNO FARFALLE LIBERE. <3

4 commenti:

  1. Brava, quindi fai tutto questo, raggiungi la tua perfezione, ma non fino a morire, perche' non servirebbe a niente! ti abbraccio ♥

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  2. tesoro ma tu mangi proprio poko poko e poi riprenderai tutto insieme, nono così no, quanto pesi adesso? Perchè nn fai dieta proteica?

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  3. Non è con la sofferenza che risolverai i tuoi problemi, anzi. Perchè vuoi farti così del male?
    Lentamente muore anche chi si comporta come hai scritto tu, come vorresti fare tu...lentamente muore nell'animo. Perchè tutte quelle cose: alcool, sballo, malattia..ti riempiono momentaneamente, ma nel frattempo ti svuotano il cuore, ti lasciano un vuoto enorme che non potrai colmare con nulla.
    La vita è una cosa seria e seriamente va presa, non si può pensare di giocare tutta la vita, non è giusto.
    Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, mettere la testa sulle spalle e vivere, vivere davvero, fin nel profondo: vivere tutte le gioie, i dolori, le sofferenze, vivere...E non si vive sballandosi. Sballandosi ci si distrugge, anima e corpo. Ti parlo per esperienza.
    Inizia a prendere la vita sul serio, solo così non 'morirai lentamente'...

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  4. tu non devi soffrire tesoro, devi vivere, è questo che dice Neruda. Devi godere di ogni attimo che ti viene offerto, che sia bello o brutto...se vuoi sballare fallo con le emozioni piccola, farsi del male non ha senso...
    un abbraccio

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